Nel 2017 la Direzione Generale Archivi ha assegnato all’Istituto Centrale per gli Archivi (Icar) un finanziamento al fine di avviare un progetto per rendere accessibile ai ricercatori e ad un ampio pubblico le schede relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nel Fondo “Ricompart” presso l’Archivio Centrale dello Stato. Sulla base di tale finanziamento l’Icar ha elaborato, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore (Sns), un progetto per la realizzazione di una banca dati nazionale di tali schedari, che rappresenta il principale obiettivo dell’Accordo di cooperazione tra il MiBACT-Icar e la Scuola Normale Superiore, sottoscritto il 12 luglio 2017 con una durata di 18 mesi.
Tra le varie tipologie documentarie che costituiscono il fondo si è scelto – valutando sia la quantità delle informazioni, sia l’utilità per la comprensione e la consultazione dell’intero complesso archivistico – di riprodurre in digitale la serie delle schede riassuntive che gli uffici delle Commissioni avevano prodotto. Tali schede, infatti, ordinate alfabeticamente, possono costituire lo strumento per risalire dal nome della persona, che aveva presentato domanda di riconoscimento, ai fascicoli personali conservati nell’archivio Ricompart.
Il d.l.l. 21 agosto 1945, n. 518 stabiliva criteri precisi per la concessione della qualifica di partigiano “caduto”, “combattente”, “invalido” o “mutilato” e della qualifica di “patriota” per tutti coloro che tra il 1943 e il 1945 avevano «collaborato o contribuito attivamente alla lotta di liberazione, sia militando nelle formazioni partigiane per un periodo minore di quello previsto, sia prestando costante e notevole aiuto alle formazioni partigiane» (art. 10). Sono anche presenti le pratiche dei non risconosciuti e quelle non accettate.
Poiché un lavoro analogo su scala regionale era stato avviato già nel 1992 dagli Istituti piemontesi per la storia della Resistenza (l’Istituto regionale di Torino e gli Istituti provinciali di Asti, Alessandria, Cuneo, Novara e Vercelli) sotto la direzione di Claudio Dellavalle, nel novembre 2017 l’Icar ha stipulato un accordo di cooperazione con l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto) che aveva un’ampia e documentata esperienza nella raccolta, il trattamento e lo studio dei dati relativi al riconoscimento della qualifica di partigiano nell’area piemontese.
Nel novembre 2018 l’Icar ha stipulato un accordo di cooperazione (della durata di 18 mesi) con l’Istituto nazionale Ferruccio Parri. Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea al fine di sviluppare attività comuni finalizzate al completamento, al consolidamento, all’implementazione e alla divulgazione del portale “Partigiani d’Italia”. L’Istituto nazionale Parri in modo particolare si è impegnato a:
– coordinare i rapporti con tutti gli istituti storici della Resistenza associati, e con associazioni, istituti e fondazioni che hanno realizzato banche dati o schedature tratte dalle schede delle Commissioni regionali per il riconoscimento della qualifica di partigiano;
– esercitare, sulla base delle riproduzioni digitali delle schede nominative, attività di controllo, revisione, correzione, integrazione delle banche dati nominative relative alla Campania, Lazio, Liguria, Emilia Romagna e Toscana importate nel backend del Portale, nonché a verificare l’esatta corrispondenza tra le schede nominative e le immagini ad esse associate;
– integrare, sulla base delle riproduzioni digitali delle schede nominative, i dati anagrafici presenti nei record nominativi ad esse associati relativi alle schede delle Commissioni;
– promuovere ricerche e studi sull’attività delle Commissioni di riconoscimento e, in generale, sull’associazionismo partigiano nell’immediato dopoguerra, al fine di delineare il contesto storico, politico e sociale nel quale è stata realizzata l’azione di riconoscimento delle qualifiche partigiane e di arricchire il Portale con materiali di approfondimento e divulgazione;
– realizzare un censimento dei fondi archivistici relativi al lavoro delle Commissioni di riconoscimento e in generale dei fondi che contengono carte relative all’attività di tali organismi;
– normalizzare le denominazioni e realizzare schede sintetiche sulle formazioni partigiane riconosciute al momento della smobilitazione dei partigiani, da collegare alle singole schede biografiche.
L’Istituto nazionale Ferruccio Parri si è impegnato inoltre ad elaborare, in collaborazione con tutti gli istituti storici della Resistenza associati, un progetto sostenibile di completamento, manutenzione e arricchimento della banca dati che coinvolga anche istituzioni nazionali e locali, associazioni, istituti, fondazioni che si sono occupati o si occupano della storia della Resistenza o che siano comunque interessati a sostenerne, anche economicamente, lo studio e la divulgazione.
Il progetto, che in parte ha subito uno slittamento delle date di avanzamento per l’impegno richiesto nella revisione e correzione dei dati, si articola nelle seguenti fasi e attività:
– digitalizzazione delle 703.716 schede delle Commissioni per il riconoscimento della qualifica di partigiano: ottobre 2017 – marzo 2018;
– analisi di dettaglio dei requisiti e delle caratteristiche funzionali ed architetturali del sistema informativo nazionale sul partigianato: dicembre 2017 – giugno 2019;
– progettazione e realizzazione del sistema informatico: maggio 2018 – giugno 2019;
– fase di test e avvio del progetto: agosto 2018 – dicembre 2019;
– recupero e normalizzazione delle precedenti attività di schedatura informatizzata (dati raccolti dalla medesima fonte con strumenti informatici da altri soggetti e relativi alle Commissioni regionali di Campania, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Toscana [parziale], Liguria): ottobre 2018 – giugno 2019;
– anteprima della banca dati e del portale internet: 25 aprile – 2 maggio 2020;
– rilascio della banca dati e pubblicazione online del portale internet: 15 dicembre 2020.